Icona della cucina fiorentina, chi conosce Cibrèo sa che è da sempre sinonimo di piatti preparati con materie prime d’eccellenza, scelte con cura da fornitori fidati, che, come il Cibrèo, amano il territorio e i loro prodotti, le cose buone e vere.
È così che dal 1979 il Cibrèo scrive un importante capitolo della ristorazione italiana, grazie a una cucina che non guarda alle mode ma alla convivialità, con cui ritrovare i profumi e i sapori autentici della tradizione familiare toscana, seppur in vesti talvolta inaspettate.
Una filosofia che Giulio Picchi, figlio del leggendario chef Fabio Picchi e attuale patron, perpetua negli storici locali in Sant’Ambrogio come nel Cibrèo Ristorante & Cocktail Bar, l’indirizzo all’interno dell’hotel Helvetia & Bristol, in via de’ Vecchietti, a pochi passi da piazza Strozzi. Qui si possono gustare cocktail d’autore che seguono il ritmo delle stagioni, ma che, grazie alla creatività del mixologist Vieri Palanti, stupiscono per abbinamenti e originalità. Tra questi il Casa Ciblèo, il best seller a base yuzu, e il signature cocktail Schiaparelli Sour, reso ancora più unico dall’inconfondibile rosa pop inventato dalla famosa stilista.
Una cocktail list come natura comanda, dove non mancano però grandi classici, talvolta dimenticati e qui resi nuovamente attuali, e, naturalmente, il Negroni. Il famoso cocktail nato a Firenze negli anni ’20 si può ordinare nella versione del Cibrèo, oppure creando una versione su misura, selezionando il bitter, il vermouth e il gin che si preferisce dall’ampia scelta di etichette di prima qualità della “Sartoria Negroni”.
Un’esperienza di mixology inedita, fatta di sofisticate combinazioni di sapori e lavorazioni home made sapientemente calibrate e miscelate tra loro, dove il sapore, così come nei piatti, continua a essere assoluto protagonista.