Il rossetto rosso durante la sua storia – che risalare a più di 4500 anni fa – è stato simbolo di molte cose: fascino, potere, peccato, emancipazione, provocazione…
Sulle labbra di grandi donne come la regina sumera Pu-Abi, Cleopatra, Poppea, moglie di Nerone, la regina Elisabetta I d’Inghilterra e condannato da altre come l’austera regina Vittoria, tra alti e bassi è nel Novecento, con il primo stick labbra prodotto da Roger & Gallet, che diventa l’affermato accessorio di make-up che oggi conosciamo. Fu poi nel 1912 che Elizabeth Arden regalò il suo Red Door Red a tutte le donne che passavano per la Fifth Avenue, legando così il rossetto rosso alle battaglie femministe delle Suffragette a New York.
Ed era invece in corso la Seconda guerra mondiale quando Winston Churchill ordinò di razionare tutti i cosmetici tranne uno: naturalmente, il rossetto, visto come fonte di energia e vivacità per chi lo indossava e chi lo vedeva.
Arrivano poi le grandi dive, che del rossetto rosso hanno fatto un vero e proprio marchio, Marilyn Monroe, Liz Taylor, Betty Page, Audrey Hepburn…
Negli anni ’70, David Bowie lo sdogana anche per gli uomini, trasformandolo nel simbolo di un’identità fluida e di libertà non di genere. E non ha mai smesso di esserlo.
Tra quelli che hanno fatto la storia e che sono ancora intramontabili: l’Authentique di Rouge Baisier, il 999 Rouge di Christian Dior, #400 Rouge di Giorgio Armani, il Rouge Coco di Chanel, N°1 Le Rouge Rouge Pur Couture di Yves Saint Laurent e Ruby Woo di Mac.
Matt, lucido, più freddo, più caldo… il rossetto rosso non è mai passato di moda. Un fil rouge, lo si può ben dire.
Quest’anno si fa più scuro, andando anche sul violaceo, contornato e lucido, un po’ in stile anni Novanta, oppure al contrario più opaco, picchiettato al centro, in maniera più soft, secondo i trend coreani. Ma pieno e vellutato resta sempre emblema di eleganza.
(ph. Sekatsky – Unsplash)