La Città dei Fiori, è così che chiamano Sanremo. E così è, garofani, calendule, mimosa e ranuncoli, scintillanti serre, il Museo Floriseum, nel parco dell’ottocentesca Villa Ormond, trionfo di piante esotiche…
Ma quali sono i luoghi da non perdere? Ve lo diciamo noi!
TEATRO ARISTON
Il più famoso cinema-teatro d’Italia, dal 1977 scrigno del Festival della canzone italiana, dove, in gara o da ospiti, hanno cantato delle vere e proprie leggende della musica mondiale, come Mina, Modugno, Madonna, Elton John e David Bowie.
CASINÒ
La dèa Bendata abita qui, sui tavoli più verdi della città. Se volete un plus di fortuna, sfiorate il piede della “Cica”, la statua all’ingresso del Casinò.
LUNGOMARE
Uno dei riti per chi visita Sanremo è una passeggiata sul suo elegante lungomare, ornato dalle alte palme donate dalla zarina Maria Alexandrovna, che tanto amò il suo soggiorno in questa città.
VILLA NOBEL
A lungo dimora del famoso scienziato a cui è intitolato il prestigioso premio. Una villa ottocentesca costruita in stile Moresco, con bellissimo e rigoglioso giardino ricco di piante tipiche e specie rare.
PALAZZO NOTA
Al suo interno si trovano il Museo Civico, che raccoglie il ricco patrimonio archeologico, storico e artistico di Sanremo e del Ponente Ligure, e la Pinacoteca Rambaldi, con preziose opere pittoriche e scultoree dal 1600 fino all’età contemporanea.
QUARTIERE LA PIGNA
È il cuore storico della città: stradine, archi, scale e fontane che salgono fino a Porta Santo Stefano. Il nome deriva dagli anelli concentrici su cui si sviluppa, che ricordano appunto la forma di una pigna.
GIARDINI DEDICATI ALLA REGINA ELENA
Intitolati a un’altra nobildonna innamorata di Sanremo, si estendono sul belvedere sopra il quartiere Pigna, da dove si gode una delle più belle vista sul golfo. Salendo ancora si arriva al barocco Santuario della Madonna della Costa.
Infine, un po’ di shopping, con i brand più esclusivi della moda internazionale vista mare, magari prima o dopo una pausa gourmet alla Food Lounge adHoc affacciata sul blu.
(foto 1-7: ph. Dario Garofalo)
