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ITINERARI
Museo Oceanografico di Monaco
18/01/2020
Conoscere e amare il mare

Costruito lungo un versante della rocca di Monaco, il Museo Oceanografico, che fu ideato dal Principe Alberto I, trisavolo del Principe Alberto II di Monaco, veglia sugli oceani da più di un secolo.

Marinaio e precursore dell’oceanografia, il Principe Alberto I si avvicinò ai viaggi e alle scienze fin dalla più tenera età e diresse 28 campagne scientifiche, dedicando la maggior parte della sua vita allo studio degli oceani. Per dare slancio e prestigio all’oceanografia, agli inizi del XX secolo decise di dedicarle una fondazione: l’Istituto oceanografico. Dai fregi sulle facciate a quelli delle sale, il mondo marino permea tutta l’architettura del Museo. Dalla sua inaugurazione del 29 marzo 1910, questo Tempio del Mare, con una superficie di 6500 m2 aperti al pubblico, spicca come un punto riferimento a livello internazionale e si prefigge di amare e tutelare gli oceani.Il museo promuove la sensibilizzazione del pubblico verso l’oceano, attraverso collezioni oceanografiche raccolte dal principe, le mostre permanenti e temporanee e gli acquari.

Tantissimi e suggestivi gli acquari del Museo: la zona tropicale svela al visitatore la vita movimentata della barriera corallina e dei suoi abitanti dalle forme e dai colori ammalianti. Si possono osservare squali e piranha, i pesci pagliaccio e i temibili pesci pietra dagli aculei letali, e potrete ammirare il pesce cofano oppure gli ippocampi.  Invece più di 200 varietà di invertebrati sono da scoprire nelle vasche del Mediterraneo, un mare che racchiude tesori insospettati. Potrete scoprire il polipo intelligente, fremere davanti a inquietanti murene e ammirare il balletto rilassante delle meduse.

Fedele alla volontà del suo fondatore di racchiudere sotto lo stesso prisma le due forze trainanti della civiltà: l’Arte e la Scienza, il Museo oceanografico si è anche aperto all’arte contemporanea, ospitando alcune mostre di importanti come Damien Hirst, Huang Yong Ping, Mark Dion, Marc Quinn o, più recentemente, Philippe Pasqua.

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