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ARTE&CULTURA
La Specola di Firenze
05/03/2024
Tutto su uno dei musei scientifici più antichi d’Europa, riaperto dopo 4 anni di anni di ristrutturazione

Siamo nell’Oltrarno fiorentino, a pochi passi da Palazzo Pitti. Riaperto il 22 febbraio 2024 dopo un lungo intervento di ristrutturazione, La Specola è uno dei musei scientifici più antichi d’Europa.
Un viaggio straordinario che va dalla mineralogia all’astronomia, dall’antropologia alla botanica passando per la zoologia, con più di 3,5 milioni di reperti animali, la raccolta più ampia al mondo di cere anatomiche del XVIII secolo – prodotte dall’Officina qui attiva già nel 1771 e chiusa nella seconda metà dell’Ottocento – e oltre 50.000 esemplari di minerali e rocce provenienti da tutto il mondo e extra-terrestri.

Inaugurato quasi 250 anni fa per volere del granduca Pietro Leopoldo di Lorena, fu il primo museo naturalistico aperto al pubblico e divenne presto tappa obbligata del celebre Grand Tour. Già Goethe, Stendhal e il marchese De Sade rimasero affascinanti dalle sue incredibili raccolte, così come, più di recente, lo stilista Jean Paul Gaultier, che nel 1996 “rivestì” alcune delle sue veneri in cera, protagoniste nel 2023 di una mostra a Milano del regista David Cronenberg.

Qui si intrecciano natura, scienza e storie che hanno del leggendario, come quella del grande elefante indiano che era esposto, vivente, nella Loggia dei Lanzi e morto nel 1655, di cui il museo conserva le ossa, e quella dell’ippopotamo che visse nel Giardino di Boboli e che venne poi imbalsamato.

Il percorso espositivo comprende 23 sale dedicate alla zoologia, lo spazio delle cere anatomiche, esposte secondo un allestimento pressoché inalterato rispetto a quello del Settecento, la Tribuna di Galileo, tempio laico progettato in memoria del celebre scienziato toscano, il Salone degli Scheletri e il Torrino, il cui fulcro è la Sala della meridiana, o Sala delle cicogne, ricca di stucchi neoclassici che rappresentano gli uccelli nell’atto del prendere il volo e con sul pavimento una meridiana ancora funzionante del 1784. A coronare il tutto, dalla sala ottagonale superiore, una magnifica vista su Firenze.

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