In Italia, città dove vai, tradizione che trovi e per Firenze questa è sicuramente la più sentita: il Calcio Storico Fiorentino. 50 minuti di forza, scontri, schivate, corse a denti stretti, durante i quali i 27 giocatori delle due squadre, detti calcianti, danno tutto, senza esclusione di colpi, per conquistare la palla e la vittoria sul campo riempito di sabbia che domina la bellissima piazza Santa Croce, là dove si racconta che nel 1530, anche mentre la città era cinta d’assedio dall’esercito di Carlo V d’Asburgo, i fiorentini organizzarono una partita di Calcio Storico in segno di scherno.

Nato nel Medioevo, la competizione ha vissuto la sua epoca d’oro tra il Quattrocento e il Settecento e dopo qualche secolo di abbandono, dal 1930, è tornato in auge e da allora è diventata un appuntamento imperdibile in cui si sfidano i quattro quartieri storici, ognuno con il loro colore:

– Gli Azzurri di Santa Croce
– I Rossi di Santa Maria Novella
– I Bianchi di Santo Spirito
– I Verdi di San Giovanni

Ma non vi fate ingannare dal nome, niente a che vedere con una partita di calcio, e non solo per i costumi storici: per lanciare la palla in rete e fare goal, o meglio ‘caccia’, si possono usare anche le mani e soprattutto, per bloccare al suolo l’avversario e guadagnare terreno è permesso l’utilizzo di ogni tipo di arte marziale. Pugni, calci, prese e testate: (quasi) ogni mezzo è valido per avanzare e arrivare in zona tiro. Nessuna sostituzione, né pausa.

Il premio per la squadra vincente, oggi simbolico, è una vacca di razza chianina e l’orgoglio di vedere la propria bandiera esposta tutto l’anno davanti al Palagio di Parte Guelfa.

La manifestazione si tiene a giugno, ma le squadre che si sfidano nelle semifinali sono stabilite a Pasqua, con un sorteggio che si tiene prima del celebre Scoppio del Carro. La finale è da tradizione il 24 giugno, festa di San Giovanni, Santo Patrono di Firenze, anche se per il 2024 la data è stata eccezionalmente anticipata al 15 giugno.

(ph. Alessandro Bencini)