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ARTE&CULTURA
Firenze insolita e curiosa
23/02/2024
Per il centro alla caccia di leggende e aneddoti che non ti aspetti

LA TESTA DI BOVINO SULLA FACCIATA DEL DUOMO
Cosa ci fa la testa di un bovino cornuto in cima a una delle colonne del Duomo di Firenze? (sul lato di via Ricasoli). Le versioni sono due: un omaggio agli animali da traino impiegati nella costruzione della cattedrale, oppure, l’imperituro scherno verso il fornaio che aveva denunciato al Tribunale Ecclesiastico la relazione illecita tra sua moglie e il capomastro del cantiere.

LA BERTA
Se alzate lo sguardo sulla torre campanaria mozzata della Chiesa di Santa Maria Maggiore incontrerete lo sguardo della Berta, anche qui ci sono due spiegazioni: segno di riconoscimento verso una fruttivendola che regalò una campana alla chiesa, oppure frutto della maledizione lanciata dallo scienziato Cecco d’Ascoli alla donna che si rifiutò di salvarlo dalle fiamme.

IL VOLTO DI MICHELANGELO
C’è un altro volto che non sfuggirà ai più attenti: a destra del portone d’ingresso di Palazzo Vecchio, inciso su una delle pietre. Si dice sia opera di Michelangelo Buonarroti, che mentre ascoltava le infinite chiacchiere di un personaggio che lo importunava di continuo, una volta occupò il tempo facendogli questo piccolo ritratto.

L’AUTORITRATTO CELATO DI BENVENUTO CELLINI
Restiamo in piazza della Signoria, sotto la Loggia del Lanzi, per l’autoritratto di Benvenuto Cellini, che compare grazie a un particolare effetto ottico che si ottiene guardando tra la nuca e l’elmo del suo Perseo.

LA FINESTRA SEMPRE APERTA
È la finestra sul lato destro di Palazzo Grifoni in piazza della Santissima Annunziata. Pare che da lì lo spirito di una giovane donna continui ad aspettare il ritorno dell’amato marito chiamato alle armi.

IL BALCONE ROVESCIATO
Lo trovate al civico 12 di Borgo Ognissanti. Fu la sfida lanciata da Alessandro de’ Medici al padrone di casa, un certo Baldovinetti, come unico compromesso per poter costruire un balcone così imponente.

IL PIETRONE DI PALAZZO PITTI
È sulla sinistra del portone d’ingresso, subito dopo la seconda finestra. Pare che Luca Pitti volle inserire questa pietra di circa 10 metri per simboleggiare la sua grandezza nei confronti dei Medici, la famiglia rivale che suo malgrado acquistò poi il palazzo.

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